Quintetto per archi (Schubert)

Quintetto in Do maggiore
CompositoreFranz Schubert
TonalitàDo maggiore
Tipo di composizioneQuintetto
Numero d'operaD 956
Epoca di composizione1828
Prima esecuzioneVienna, Musikverein, 17 novembre 1850
PubblicazioneSpina, Vienna, 1853 (parziale)
Peters, 1871 (completo)
Durata media54 minuti
Organicodue violini, viola, due violoncelli
Ritratto di Franz Schubert, 1827, olio su tela di Anton Depauly.

Il quintetto per archi in do maggiore (D. 956, Op. post. 163) è una composizione da camera del musicista austriaco Franz Schubert scritta nel 1828, circa due mesi prima della sua morte.

È anche noto come quintetto per violoncello, poiché l'organico è composto da un quartetto d'archi standard con un secondo violoncello aggiunto (formazione inusuale, dato che nei quintetti d'archi solitamente lo strumento aggiunto è una seconda viola) o anche solo quintetto per archi di Schubert poiché questo è l'unico lavoro del compositore con questo organico e l'altro suo quintetto, (La trota), prevede un quartetto standard accompagnato dal pianoforte. Il brano è composto da quattro movimenti, tutti di grande estensione e ricchezza compositiva; l'esecuzione completa richiede solitamente poco meno di un'ora.

Nonostante oggi sia riconosciuto dai musicologi come un capolavoro della storia della musica[1] e come una delle massime espressioni del sublime nel Romanticismo[2][3], il brano forse per l'eccessiva lunghezza e le particolarità armoniche presenti, restò misconosciuto a lungo e non godette di alcuna fama fra i contemporanei. La prima esecuzione pubblica e la pubblicazione a stampa non avvennero che molti anni dopo la morte del compositore, rispettivamente nel 1850 e 1853.

  1. ^ Alessandro Solbiati, Franz Schubert: Quintetto in do maggiore op.163, prima parte, su raiplayradio.it, 4 gennaio 2014. URL consultato il 19 marzo 2020.
  2. ^ Ted Libbey, Schubert Most Sublime: The String Quintet in C, su npr.org, 18 agosto 2009. URL consultato il 19 marzo 2020.
  3. ^ (EN) Robin Stowell, The Cambridge Companion to the String Quartet, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, ISBN 9780521000420. URL consultato il 19 marzo 2020.

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